Itinerario naturalistico

Itinerario naturalistico

Itinerari attraverso i territori dell’Università Agraria di Allumiere

Il primo itinerario individuato si estende prevalentemente sul territorio destinato dall’Università Agraria al pascolo di mosceria.  Si è in presenza di un vastissimo comprensorio nel quale ricadono molte località caratteristiche sia per la presenza di antichi insediamenti medievali e di ricostruzioni di villaggi etruschi, sia per le peculiarità di un ampio panorama completamente a ridosso del litorale tirrenico.

Un microclima alquanto secco ed una spinta utilizzazione antropica rendono la zona piuttosto arida e popolata esclusivamente da vegetazione erbacea e da arbusti spinosi.

Il tour segnalato, che copre all’incirca una distanza di 6 chilometri, si articola attraverso una principale rete sentieristica esistente, in buono stato di manutenzione e rappresentata in cartografia da una linea rossa continua; nel contempo vi è anche la possibilità di deviare il percorso principale per intraprendere mulattiere contraddistinte sulla carta da una linea rossa tratteggiata. Queste ultime sono comunque collegate con le principali.
Secondo modalità semplificative, dovute soprattutto alla considerazione di aspetti inerenti la facile accessibilità, all’interno del circuito, sono state evidenziate 6 diverse tipologie di sosta che nell’insieme sono in grado di offrire ai visitatori un quadro generale delle principali attrattive del comprensorio, che qui brevemente verranno illustrate.

1)Località “Monte Tolfaccia”
L’altitudine dell’insieme orografico è prevalentemente di 500 m sul livello del mare, il terreno con una pendenza oscillante tra il 50 ed il 100%, si presenta alquanto accidentato, caratterizzato inoltre da pietrosità e rocciosità abbondanti, ma localizzate. Il clima è secco, moderatamente asciutto. La principale via di accesso è rappresentata da una strada camionabile non asfaltata. Il soprassuolo risulta costituito da un ceduo invecchiato misto di latifoglie varie, quali Acero campestre (Acer campestre L.), Olmo montano (Ulmus glabra Huds.), Carpino bianco (Carpinus betulus L.), Carpino nero (Ostrya carpinifolia Scop.), Orniello (Fraxinus ornus L.), Cerro (Quercus cerris L.) e Roverella (Quercus pubescens Willd.). La copertura erbacea – arbustiva è rappresentata da Graminacee e Pruneti. Questi ultimi sono associazioni composte da arbusti spesso spinosi, con comportamento colonizzatore, comuni alla fascia montana, dove sostituiscono il ruolo delle latifoglie pioniere nelle posizioni più calde ed alla fascia basale, dove costituiscono siepi, ai margini dei campi e dei boschi e boscaglie di invasione di campi e pascoli; si rinvengono il Biancospino (Crataegus monogyna J.), il Corniolo (Cornus mas L.), il Crespino (Berberis vulgaris L.) e Rovi (Rubus sp.). Nel complesso il soprassuolo presenta notevoli disformità di sviluppo, struttura e densità, infatti numerosi tratti assumono i caratteri tipici di una fustaia rada. Nell’itinerario della Tolfaccia, il bosco assume un notevole interesse storico – paesaggistico per via della presenza dei ruderi del Castello medievale, distrutto nella seconda metà del XV secolo.

2) Località “Fontanaccia”
Allontanandoci dalla Tolfaccia, si ha la possibilità di accedere alla visita di un altro elemento di estrema rilevanza storica e soprattutto architettonica. Si tratta della cosiddetta Villa romana della Fontanaccia, un vasto complesso edilizio con terrazze degradanti sul versante Sud del Monte Tolfaccia, costituito da una parte rustica ed una residenziale.
Nell’ambito di questa località si registra l’esercizio dell’uso civico del pascolo, lo jus pascendi di bovini ed equini, da parte degli utenti dell’Università Agraria, condotto esclusivamente allo stato brado di su di un territorio ampio e privo di barriere di tipo fisico.

3) Località “Granciare”
Ad una altitidine sul livello del mare di circa 340 m, ci si inoltra in un piccolo comprensorio nel quale si ha la possibilità di ammirare ancora ruderi medievali, di imbattersi nel pascolo di bovini ed equini e di percorrere sentieri all’interno del bosco di Granciare. Il terreno non accidentato, presenta mediamente una pendenza del 20%, il clima è ancora secco, moderatamente asciutto e l’esposizione è Sud – orientale. Il bosco è un ceduo matricinato prevalentemente di Cerro (Quercus cerris L.) e Roverella (Quercus pubescens Willd.), in associazione si riscontrano anche ceppaie dominate, aventi fusti di piccolo diametro, di Acero trilobo (Acer monspessulanum L.) e campestre (Acer campestre L.). Il soprassuolo è comunque caratterizzato dal buon accrescimento delle specie quercine, aventi un’altezza media di circa 9 m. La copertura erbacea – arbustiva è ancora costituita da Graminacee, Biancospino (Crataegus monogyna J.), Corniolo (Cornus mas L.) e Rovi (Rubus sp.). Sulla totalità della superficie si ha un pascolo brado permanente di bovini, suini ed equini.

4) Località “Bandita Grande” 
Ad una altitudine di circa 200 m sul livello del mare, si arriva in una zona prettamente panoramica, dalla quale infatti è possibile scorgere in avanti il Mar Tirreno e sul lato orientale il vastissimo comprensorio dei boschi di Bandita Grande, separati dai pascoli collettivi dal Fosso di Montejanni. Per via della notevole antropizzazione, il soprassuolo è pressoché privo di vegetazione arborea, ad eccezione di quella arbustiva spinosa. La viabilità esistente è rappresentata da una strada camionabile non asfaltata. Il territorio risulta arricchito dalla presenza di un caratteristico fontanile in pietra, le cui grandi dimensioni assicurano l’abbeveraggio degli animali.

5)Località “Bandita Grande”
Nello stesso comprensorio, è possibile prevedere un un’ulteriore punto di sosta, il quale, rispetto al precedente, è facilmente raggiungibile attraverso una mulattiera, deviando il percorso principale nei pressi della località Fontanaccia. Le uniche forme vegetative presenti, del tutto ignorate dagli animali, sono rappresentate da arbusti spinosi con portamento prostrato.

6) Località “Tufarelle”

Come ultimo elemento del circuito, si è proposta un’area di sosta nei pressi del confine tra i pascoli collettivi ed i terreni concessi agli utenti per la semina dei cereali.